"Se avessimo una bacchetta magica vorremmo trasferire in un soffio tutti i dipendenti dall'attuale sede di Pederobba a Lugano".
E ancora: "Faremo di tutto per trovare una soluzione per tutti: ci sarà, nello spirito e nei principi di VF Corporation, una soluzione per tutti".
Così la Dott.ssa Valseschini, il 19 novembre 2009, presentava agli attoniti ascoltatori la decisione di chiudere la sede italiana e di accentrare le attività del marchio The North Face presso l'headquarter di VF Corporation in Svizzera.
Dopo tre mesi di trattative, la presentazione delle offerte individuali alle singole risorse, la definizione del piano sociale, la firma sull'accordo condiviso con le parti sociali, qualche dubbio sorge sia in merito alle "arti magiche" dell'azienda, che ai principi che la ispirano.
Per quanto attiene il trasferimento di una parte del business a Lugano, emerge il sospetto che la Corporation abbia intenzione di portare nel Canton Ticino solo alcune selezionate persone di riferimento e non tutto il personale dei reparti interessati.
Infatti, le offerte proposte a molti risultano non adeguate al costo della vita e al compenso erogato a pari livelli già operanti presso la sede svizzera.
Addirittura, in diversi casi, il reddito che verrebbe percepito, tolti i vari costi che chi vive a 500 km da casa dovrà sostenere, risulterebbe nettamente inferiore a quello attuale.
Inoltre, anche con riferimento al piano sociale, quanto messo a disposizione della Corporation, se di primo acchitto può sembrare una cifra ragguardevole, risulta invece decisamente bassa, considerando che la The North Face Italy sta chiudendo la sede di Pederobba dopo l'ennesimo anno concluso con saldo positivo (si vocifera di una crescita anche per il 2009 a due cifre), e che tale importo dovrà essere diviso tra un numero di persone molto elevato.
Infatti, a differenza di quanto dichiarato dai vertici aziendali e riportato nei vari organi di stampa, allo stato attuale solo poche risorse sembrano intenzionate a proseguire la loro avventura in Svizzera.
Se ciò dovesse realmente accadere, la lista degli esuberi crescerà in modo esponenziale.
Se ciò dovesse realmente accadere, la lista degli esuberi crescerà in modo esponenziale.
I dipendenti avvertono una certa ingratitudine da parte dell'azienda nei loro confronti, considerando quanto hanno dato e stanno tuttora dando alla Corporation (n.d.r. non un'ora di sciopero è stata fatta dall'inizio delle trattative).
La bacchetta magica è stata effettivamente utilizzata dalla The North Face Italy, ma non per trasferire tutte le risorse in Svizzera, ma per rovinare in pochi mesi il clima all'interno dell'azienda e portare tra le persone un forte senso di scoramento e delusione.