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Il 19 novembre 2009, The North Face Italy, azienda appartenente al gruppo VF Corporation (multinazionale americana da 7,6 miliardi di dollari), ha comunicato ai propri dipendenti la decisione di trasferire la sede italiana presso l'headquarter di Lugano. Tale scelta, non dettata da motivi di fatturato, in quanto la società registra margini positivi e ha un bilancio in attivo, è arrivata in maniera inaspettata alle 160 persone che operano a Pederobba. Per fare sentire la loro voce sulla vicenda, sono state create queste pagine web, scritte sia in italiano che in inglese.

On November 19th 2009, The North Face brand - part of the 7,6 billion dollar powerhouse VF Corporation - informed the employees of its EMEA offices based in Pederobba (Italy) of its decision to transfer all activities to VF International HQ in Lugano (Switzerland). This announcement came as a shock to all 160 employees, especially because the brand continues to experience positive, albeit slower, growth and healthy operating margins. This website has been created to allow The Norh Face Employees to express their ideas, opinion and views on the matter.

mercoledì 17 febbraio 2010

La voce dei vinti

Si è svolto lunedì 15 febbraio, presso la sede municipale del Comune di Pederobba, l’incontro finale per siglare l’accordo definitivo della vertenza iniziata il 19 novembre scorso.

All’incontro erano presenti la Provincia, con l’Assessore Loris Farnea, il Sindaco di Pederobba, Raffaele Baratto, l’Amministratore Delegato di The North Face (Italy) S.r.l., Karl Heinz Salzburger, il responsabile delle risorse umane del gruppo VF di cui The North Face fa parte, i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL, UIL, UGL ed i rappresentanti dei lavoratori.
Durante l’incontro sono stati riassunti i risultati ottenuti dopo quasi tre mesi di trattative:

1) La sede di Pederobba rimarrà attiva dopo la cessione del ramo d’azienda a due società controllate dal gruppo VF. Rimarranno collocate 60 persone divise tra Customer Service (circa 50 unità), Credit (5 unità), Office Service (3 unità), Information Technology (1 unità), Amministrazione (1 unità).

2) Circa 80 persone hanno ricevuto l’offerta per trasferirsi a Lugano.

3) Poco più di 10 persone risultano essere gli esuberi, ma analogamente saranno considerati esuberi anche tutte le persone che rifiuteranno l’offerta per andare a Lugano.

4) Per tutti gli esuberi ci sarà il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per cessazione dell’attività e la collocazione successiva in mobilità.

5) Per incentivare le persone ad accettare le offerte per andare a Lugano è stato istituito un patto di stabilità dove l’azienda garantisce l’assunzione per 24 mesi contro la garanzia del dipendente di rimanere per 12 mesi. Inoltre è previsto un incentivo totale di 12.000 € quale rimborso per le spese di viaggio per i primi 24 mesi.

6) Per quanto riguarda gli esuberi è stato istituito un fondo per incentivo all’esodo che, in base al numero di esuberi, potrebbe variare da un minimo di 25.000€ lordi ad un massimo di 75.000€ lordi per le posizioni di livello più elevato con molti anni di anzianità alle spalle.

7) Per aiutare le persone ad essere ricollocate nel mondo del lavoro è stato istituito un fondo di 4.000 € che verranno spesi per ogni lavoratore per finanziare un progetto di formazione e ricollocazione operatò da una società esterna.

Durante l’incontro, mentre le parti esprimevano soddisfazione per l’accordo ottenuto, le RSA hanno voluto puntualizzare ancora una volta l’attaccamento delle risorse di Pederobba al marchio e la professionalità con cui hanno affrontato questi 3 mesi di disagio ed inquietudine. Mesi in cui, nonostante tutto, l’azienda ha continuato il suo trend di crescita a 2 cifre. Nessuno, prima dell’intervento dei lavoratori ha fatto presente questa cosa.

Il clima in azienda rimane comunque dimesso. Si continua comunque a lavorare con la dignità e l’impegno che ha consentito a questa azienda di crescere e diventare una delle aziende leader in Europa e nel mondo nel settore dell’Outdoor, ma non dimentichiamo le prese in giro subite quando il management proclamava che questo è il tetto sicuro sotto cui rimanere...

Forse le forze politiche potranno essere soddisfatte dell’accordo, sicuramente lo sarà l’azienda che tra poco comincerà a godere dei profitti delle agevolazioni fiscali Svizzere, ma ai lavoratori nessuno darà mai quel posto di lavoro che finora hanno mantenuto con la forza dei risultati, pur essendo spesso consapevoli di essere sottopagati, ma con l’orgoglio di lavorare per uno dei più importanti marchi sportivi del mondo.

Attualmenmte solo un 35 % delle persone che hanno ricevuto l’offerta per andare a lavorare a Lugano sembra intenzionato a spostarsi. E’ una percentuale bassa, ma che potrebbe aumentare se l'azienda decidesse in extremis di alzare e/o adeguare le offerte ai salari medi del Canton Ticino. Un esempio potrebbe essere la possibilità di offrire un contributo alle spese di affitto che in quella zona raggiungono valori assai più elevati della media degli affitti della provincia di Treviso. Crediamo che per tutto quello che i lavoratori hanno dimostrato, adesso che i riflettori sono spenti, uno sforzo possa e debba ancora essere fatto.