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Il 19 novembre 2009, The North Face Italy, azienda appartenente al gruppo VF Corporation (multinazionale americana da 7,6 miliardi di dollari), ha comunicato ai propri dipendenti la decisione di trasferire la sede italiana presso l'headquarter di Lugano. Tale scelta, non dettata da motivi di fatturato, in quanto la società registra margini positivi e ha un bilancio in attivo, è arrivata in maniera inaspettata alle 160 persone che operano a Pederobba. Per fare sentire la loro voce sulla vicenda, sono state create queste pagine web, scritte sia in italiano che in inglese.

On November 19th 2009, The North Face brand - part of the 7,6 billion dollar powerhouse VF Corporation - informed the employees of its EMEA offices based in Pederobba (Italy) of its decision to transfer all activities to VF International HQ in Lugano (Switzerland). This announcement came as a shock to all 160 employees, especially because the brand continues to experience positive, albeit slower, growth and healthy operating margins. This website has been created to allow The Norh Face Employees to express their ideas, opinion and views on the matter.

mercoledì 27 gennaio 2010

Tra Le Nuvole / Up in the air

Da qualche giorno, è presente nelle sale cinematografiche, “Tra Le Nuvole”, il nuovo film di George Clooney. Qualcuno si chiederà il motivo di questa segnalazione. E’ presto detto: in questa pellicola, Mr. Clooney interpreta il ruolo di un “tagliatore di teste”, ovverosia di un consulente esterno, delegato dalle aziende, a licenziare i dipendenti in esubero. Egli viaggia costantemente, da un capo all’altro della nazione, per portare a termine l’infausto compito assegnatogli; vive la realtà con cinismo e solitudine, poco propenso al contatto umano fino a quando non conosce due persone che gli faranno vedere le cose da una prospettiva diversa.
In Italia ce ne sono circa una ventina di Head choppers, o meglio agenti di cambiamento: guadagnano in media 15.000 euro per ogni esubero risanato e sicuramente, nel periodo storico non proprio felice, sono tra le professionalità più richieste e con largo margine di guadagno.
Personalmente mi chiedo come una persona possa affrontare tali incombenze, comunicare ai lavoratori la perdita del loro posto di lavoro, tornarsene a casa e andare a letto, sapendo di aver cambiato per sempre il destino di molte famiglie.
A tal proposito mi ricordo l’immagine del Dott. Arlati, il nostro “agente di cambiamento”, in quello strano pomeriggio di novembre, il quale, davanti ad una platea di 160 persone con i volti sbigottiti, le lacrime agli occhi, l’espressione di totale smarrimento, continuava, impassibile, a giocherellare con il proprio telefonino, con l’atteggiamento di uno scolaro annoiato ed impaziente.
A volte le favole accadono anche nella vita reale, magari anche il Dott. Arlati potrebbe tramutarsi in un Clooney pentito e cercare di salvare il nostro posto di lavoro?

Per un approfondimento sull'argomento: Pagati per licenziare (Corriere Della Sera)